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CERCHIAMO COLUI CHE CI CERCA

Arcabas il visitatore atteso

Arcabas - il visitatore atteso


novembre 2014
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Nel rito ambrosiano domenica 16 novembre inizierà il Tempo di Avvento, il tempo che precede il Natale. La parola Avvento deriva dal latino ad-ventus, advenire e significa “che viene incontro”, significa “venuta”. Per questo l’Avvento non è solo tempo di attesa di qualcuno che deve venire o preparazione all'incontro con lui, ma è già, ora e qui, la celebrazione di questo venire. Come per una donna incinta che attende qualcuno che è già dentro di lei.
Spesso le nostre preghiere e i nostri canti in questo tempo liturgico invitano Dio a venire da noi … ma Lui, il nostro Dio, è già qui, ora, il nostro Dio è già con noi, cammina già con noi.
Per questo mi piacerebbe vivere e proporvi un “Avvento al contrario”, come ci suggeriscono queste parole:

Nella chiesa di un villaggio sperduto della Lozère,
Raymond Devos racconta di aver incontrato Dio … che stava pregando.
Mi sono detto: chi prega? Non prega certo se stesso.
Non lui? Non Dio? No! Pregava l’uomo! Egli mi pregava, pregava me!
Metteva in dubbio me come io avevo messo in dubbio lui!
Diceva: “O uomo! Se tu esisti, dammi un segno!”
Ho detto: “Dio mio, sono qui!”.
Lui ha detto: “Miracolo! Un’apparizione umana!”.
(L’homme existe, je l’ai rencontré)

Un “Avvento al contrario”, cioè la consapevolezza che è Dio, il nostro Dio fattosi carne in Gesù di Nazareth, che per primo sta aspettando noi, che ci sta chiedendo “Uomo dove sei?”, domanda che rimanda a quella indimenticabile domanda impressa nel libro della Genesi: “Adamo dove sei?”
L’Avvento ci dice: colui che veglia nell’attesa, il vegliante per eccellenza è Dio perché l’Avvento non è anzitutto l’attesa che noi abbiamo di Lui, ma è l’attesa che Dio ha di noi.
Un’attesa che si condensa nella struggente richiesta, richiesta d’amante, che troviamo nel libro dell’Apocalisse:

Ecco: sto alla porta e busso.
Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta,
io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me.
(Apocalisse 3,20)

Per questo ho scelto come copertina di questo mese il quadro del pittore Arcabas, dal titolo "Il visitatore atteso": una casa, due personaggi. Quello dentro è seduto, riempie quasi del tutto la sua casa, troppo angusta per lui. Non riuscirebbe neppure ad alzarsi ... Una candela accesa richiama e rivela però un'attesa. L’altro personaggio è sulla soglia. Ha l'aria di essere un angelo, un messaggero. E bussa alla porta ... non con potenza, ma con gentilezza, con un semplice dito piegato. A questo gentile bussare, il personaggio seduto sembra rialzare la testa, sembra risvegliarsi. Mi piace pensare che si risvegli anche il cuore, che si risveglino i suoi tanti desideri sopiti o nascosti. La sua attesa sembra trovare risposta in questo bussare, in colui che sta alla porta. Adesso tocca a lui decidere se aprire …

È questo l’invito di ogni Avvento: cercare Colui che primo ci ha cercati e continua instancabilmente a cercarci.
Inizia d’autunno l’Avvento, quando le foglie cadono … forse per farci vedere meglio il cielo, per riconciliarci con il nostro essere domanda, ricerca.

In principio Dio creò il punto di domanda
e lo depose nel cuore dell’uomo.
(detto rabbinico)

È questo il dono dell’Avvento: ricordarci che noi siamo domanda, che siamo creatura, farci scoprire che dentro di noi si cela una prepotente attesa di una presenza che salva e che è possibile incontrare Dio. L'Avvento è fissare lo sguardo su Dio, sulla sua fedeltà che è più grande di ogni nostro smarrimento, è essere certi che il mistero dell’uomo si spiega solo col mistero di Dio, con la vita di Gesù di Nazareth.
Di una madre incinta si dice che darà alla luce un bambino ... la fede cristiana ci dice che è un Dio che si fa Bambino a portare alla luce noi.

Non siamo noi che ci possiamo innalzare fino a Dio;
è Lui che si abbassa fino a noi
e ci viene incontro sulla piccola via dell’infanzia evangelica,
la via della gratitudine e della fiducia.
Più che nel tentare di arrivare alla sua altezza,
dobbiamo lasciarci prendere da lui.
Dobbiamo lasciarci sorprendere.
(s. Teresa di Gesù Bambino)

Lasciarsi sorprendere da Dio: è ciò che auguro a me e a ciascuno in questo Avvento “al contrario”.

don Mirko Bellora

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