Nel rito ambrosiano domenica  16 novembre inizierà il Tempo di Avvento, il tempo che precede il Natale. La  parola Avvento deriva dal latino ad-ventus, advenire e significa “che  viene incontro”, significa “venuta”. Per questo l’Avvento non è solo tempo di  attesa di qualcuno che deve venire o preparazione all'incontro con lui, ma è  già, ora e qui, la celebrazione di questo venire. Come per una donna incinta  che attende qualcuno che è già dentro di lei.
  Spesso le nostre preghiere e i  nostri canti in questo tempo liturgico invitano Dio a venire da noi … ma Lui,  il nostro Dio, è già qui, ora, il nostro Dio è già con noi, cammina già con  noi.
  Per questo mi piacerebbe  vivere e proporvi un “Avvento al contrario”, come ci suggeriscono queste  parole:
Nella chiesa di un  villaggio sperduto della Lozère,
  Raymond Devos racconta  di aver incontrato Dio … che stava pregando.
  Mi sono detto: chi  prega? Non prega certo se stesso.
  Non lui? Non Dio? No!  Pregava l’uomo! Egli mi pregava, pregava me!
  Metteva in dubbio me  come io avevo messo in dubbio lui!
  Diceva: “O uomo! Se tu  esisti, dammi un segno!”
  Ho detto: “Dio mio,  sono qui!”.
  Lui ha detto:  “Miracolo! Un’apparizione umana!”.
  (L’homme existe, je l’ai rencontré)
Un “Avvento al contrario”,  cioè la consapevolezza che è Dio, il nostro Dio fattosi carne in Gesù di  Nazareth, che per primo sta aspettando noi, che ci sta chiedendo “Uomo dove  sei?”, domanda che rimanda a quella indimenticabile domanda impressa nel libro  della Genesi: “Adamo dove sei?”
  L’Avvento ci dice: colui che  veglia nell’attesa, il vegliante per eccellenza è Dio perché l’Avvento non è  anzitutto l’attesa che noi abbiamo di Lui, ma è l’attesa che Dio ha di noi.
  Un’attesa che si condensa  nella struggente richiesta, richiesta d’amante, che troviamo nel libro  dell’Apocalisse:
Ecco: sto alla porta e  busso.
  Se qualcuno ascolta la  mia voce e mi apre la porta,
  io verrò da lui,  cenerò con lui ed egli con me.
  (Apocalisse 3,20)
Per questo ho scelto come copertina di questo mese il quadro del pittore Arcabas, dal titolo "Il visitatore atteso": una casa, due personaggi. Quello dentro è seduto, riempie quasi del tutto la sua casa, troppo angusta per lui. Non riuscirebbe neppure ad alzarsi ... Una candela accesa richiama e rivela però un'attesa. L’altro personaggio è sulla soglia. Ha l'aria di essere un angelo, un messaggero. E bussa alla porta ... non con potenza, ma con gentilezza, con un semplice dito piegato. A questo gentile bussare, il personaggio seduto sembra rialzare la testa, sembra risvegliarsi. Mi piace pensare che si risvegli anche il cuore, che si risveglino i suoi tanti desideri sopiti o nascosti. La sua attesa sembra trovare risposta in questo bussare, in colui che sta alla porta. Adesso tocca a lui decidere se aprire …
È questo l’invito di ogni  Avvento: cercare Colui che primo ci ha cercati e continua instancabilmente a  cercarci.
  Inizia d’autunno l’Avvento,  quando le foglie cadono … forse per farci vedere meglio il cielo, per  riconciliarci con il nostro essere domanda, ricerca.
In principio Dio creò  il punto di domanda
  e lo depose nel cuore  dell’uomo.
  (detto rabbinico)
È questo il dono dell’Avvento:  ricordarci che noi siamo domanda, che siamo creatura, farci scoprire che dentro  di noi si cela una prepotente attesa di una presenza che salva e che è  possibile incontrare Dio. L'Avvento è fissare lo sguardo su Dio, sulla sua  fedeltà che è più grande di ogni nostro smarrimento, è essere certi che il  mistero dell’uomo si spiega solo col mistero di Dio, con la vita di Gesù di  Nazareth.
  Di una madre incinta si dice  che darà alla luce un bambino ... la fede cristiana ci dice che è un Dio che si  fa Bambino a portare alla luce noi.
Non siamo noi che ci  possiamo innalzare fino a Dio;
  è Lui che si abbassa  fino a noi
  e ci viene incontro  sulla piccola via dell’infanzia evangelica,
  la via della  gratitudine e della fiducia.
  Più che nel tentare di  arrivare alla sua altezza,
  dobbiamo lasciarci  prendere da lui.
  Dobbiamo lasciarci  sorprendere.
  (s. Teresa di Gesù  Bambino)
Lasciarsi sorprendere da Dio: è ciò che auguro a me e a ciascuno in questo Avvento “al contrario”.
