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IL CORAGGIO DEL SALTO

L’ORDINAZIONE DIACONALE DI DON MARCO E DON CESARE

 

 

Sono intento ad osservare dalla mia seggiola un ragno che ha fatto la ragnatela in un angolo in alto delle pareti del mio studio. Quel ragno indubbiamente mi affascina. Primo per ciò che vedo. E’ lì, sicuro e felice, troneggia sul vuoto. Non vi è esitazione nei suoi passi. Le sue gambe si muovono con tranquilla precisione sugli esili fili della ragnatela, come se fossero le dita di un violinista che danzano sulle corde. Secondariamente, per ciò che non vedo. Non vidi la sua prima mossa, la mossa da cui ebbe inizio la ragnatela, il salto nel vuoto... M’immagino quella minuscola, quasi invisibile creatura, appesa al muro da sola. Vede le altre pareti, lontane, e ne misura la distanza: uno spazio vuoto. E vi è un’unica cosa su cui può contare per l’incredibile opera a cui sta per accingersi: un filo, ancora nascosto all’interno del suo corpo. Poi, d’improvviso, un salto nel vuoto e l’universo del ragno ha avuto inizio...

(da Rubem A. Alves, Parole da mangiare, ed. Qiqajon)

 

... il coraggio del salto: ecco quello che hanno avuto don Marco e don Cesare. Un salto, segno e cifra del loro affidarsi e fidarsi di Qualcuno che li ha «sedotto» e «stregati» ...

Tutto ricomincia a settembre nella nostra comunità pastorale e ricomincia da un grande grazie a don Marco e don Cesare che alla fine del mese saranno ordinato diaconi. Li ringrazio di cuore per il loro «sì», per il loro «eccomi», per il loro essere “servitori” – proprio così significa la parola diaconi – di Dio, della Chiesa, di ogni uomo che incontreranno sul loro cammino.

Li ringrazio e intano prego per loro perché con la loro vita ci insegnino a «saltare» ... contando su quel «filo» nascosto dentro di noi che ci lega indissolubilmente al nostro Dio e ci spinge - dolcemente ma inesorabilmente - a lanciarci sulle strade del Vangelo.

Ci insegnino a servire perché la lavanda dei piedi è il testamento di Gesù e insieme è la nostra vocazione.

Ci insegnino a servire con la gioia nel cuore perché è una meraviglia incontrare cristiani felici. Felici di esserlo. Felici di raccontarlo. Cristiani “incarnati” e “vulnerabili” perché hanno cura degli altri, perché hanno a cuore il mondo... Cristiani appassionati, con uno sguardo a 360°.

 

Ci sono persone che si notano
per la qualità della gioia che custodiscono
e che sanno comunicare,
per l’amore di cui vivono e che rende amabile ogni loro gesto.
Sono persone che abitano nel Vangelo
e che sono abitate dal Vangelo.
Sono, queste persone, il sogno più bello del Verbo.

(Luigi Pozzoli, L’oggi di Dio)

 

Grazie perché avete fatto della vostra vita un regalo, perché avete fatto vincere nelle vostre scelte il servizio e il gratuito certi che, come diceva il Santo Curato d’Ars:

 

La gioia è di coloro che donano
e più ancora di coloro che si donano.

 

don Mirko

 

settembre 2012
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