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LA CURA DELLE SORGENTI
novembre 2010
Propongo spesso queste parole alle coppie sposate da qualche anno:
Prenderemo del tempo
per guardarci in faccia e parlarci come al principio.
Prenderemo del tempo perché ritorni la tenerezza.
(Charles Singer)
Occorre l’arte del "voltarsi indietro", non tanto alla nostalgia del
passato, ma piuttosto l’arte del voltarsi indietro tornando alle radici, al principio, alle
sorgenti, là dove tutto è nato.
E occorre aver cura di queste radici, di queste sorgenti.
Occorrono nuovi "appuntamenti amorosi" …
Così è per l’amore, così è per la fede, così è per ogni cristiano, così è per una comunità
pastorale, anche la nostra.
Eccoli allora questi appuntamenti amorosi per aver cura delle sorgenti: la Lectio Divina e la Messa
contemplativa, all’inizio di ogni mese.
Sono appuntamenti con la Parola di Dio e con l’Eucarestia … con Lei e con Lui …
Così scrivevo qualche anno fa:
Lei: la Parola. Lui: Gesù Cristo.
"Mangia il Vangelo", dicevano i monaci, "impara da Dio chi è Dio"
...
Guarda a Lei per conoscere Lui.
Accogli Lei per amare Lui.
Ascolta Lei per seguire Lui.
Fatti illuminare da Lei per scorgere Lui.
Lasciati dissetare da Lei
per lasciarti inquietare da Lui.
Fidati di lei per affidarti a Lui.
Lei: Parola di Dio, parola di vita eterna.
Lui: Parola di Dio fatta Figlio, fatta volto.
Lei, Lui: intrecciati per sempre.
Nella storia dell’amore di Dio per noi,
nella storia della Chiesa, dei cristiani, nella nostra storia.
Mettiamo in agenda due appuntamenti all’inizio di ogni mese … uno con Lei, uno con Lui.
L’invito è rivolto a tutti, ma forse non dovrebbero mancare i cosiddetti "impegnati", a
partire dagli eletti nel consiglio pastorale, a chi fa parte delle varie commissioni liturgia,
catechesi, famiglia, caritativa, ai catechisti, alle catechiste, agli educatori d’oratorio delle
nostre sei parrocchie …
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ï LEI … LA PAROLA … LA LECTIO DIVINA ï ï ï
Nel nostro tempo più che mai c’è bisogno di radicalità.
Occorre una presenza. Ci vuole il Vangelo.
(Jean Vanier)
Il problema non è la semplice e sola lettura del Vangelo, ma la sua assimilazione, cui
occorre puntare, rinverdendo il costume dei monaci medievali che leggevano "ore sine requie
ruminantes", ruminando e gustando continuamente la Parola, lasciandosi prendere da quella
Parola, perché si facesse di nuovo carne nella storia del proprio tempo. Ce lo narra anche questo
apologo:
Si narra che un giorno un giovane ebreo facesse visita
per la prima volta a un Rabbino, e alla domanda "che cosa hai fatto nella tua vita?"
rispondesse di aver per ben quattro volte ripassato le centinaia di volumi che compongono il
'Talmud'.
Il Rabbino gli chiese allora:" E quante volte il 'Talmud' è passato attraverso di
te?
L’incontro con la Parola illumina, trasforma, trasfigura, comunica coraggio
insospettato, speranze e sorprese inaudite, scarnifica, pone questioni essenziali, affida una
consegna.
Così ci dicono anche questi suggerimenti che "rubo" a uno scrittore (che si autodefinisce
non credente!) e a un monaco.
Per molti anni di vita da operaio ho sfogliato le
Scritture sacre e il loro antico ebraico un’ora prima di uscire al lavoro. Mi pareva così di
afferrare qualcosa da ogni nuovo giorno prima di farmelo portare via dalla stanchezza. Credo di
essere stato tra i pochi operai felici di buttarsi giù presto dal letto, perché quell’ora prima era
la mia caparra. Anche adesso che non faccio più il mestiere ho custodito l’usanza e l’orario. Ogni
mattina a testa vuota e lenta accolgo le parole sacre. Capirle per me non è afferrarle, ma essere
raggiunto da loro, essere così quieto da farsi agitare da loro, così privo d’intenzione da ricevere
la loro e così insipido da farsene salare. Così sono diventato ospite a casa delle parole della
Scrittura sacra. ... Ogni giorno mi alzo assai presto, sfoglio per mia usanza l’ebraico dell’Antico
Testamento che è la mia ostinazione e la mia intimità.
(Erri De Luca, Ora prima, Qiqajon)
La Bibbia è davanti a te: non è un libro qualsiasi
ma il libro che contiene la Parola di Dio:
attraverso di essa, Dio vuole parlare a te oggi, personalmente.
LEGGI attentamente, cerca di ASCOLTARE con tutto il cuore e l’intelligenza.
RIFLETTI con la tua intelligenza, INTERPRETA la Scrittura con la Scrittura.
RILEGGI, RUMINA le parole nel tuo cuore.
Lasciati STUPIRE, attrarre dalla Parola.
Ora, ripieno di Parola di Dio, PARLA al tuo Signore o meglio RISPONDI a Lui.
E’ il momento della LODE, del RINGRAZIAMENTO, dell’INTERCESSIONE.
Ora CONTEMPLA cioè guarda a tutto e a tutti con gli occhi di Dio.
CONSERVA NEL CUORE la Parola ricevuta come Maria, la donna dell’ascolto.
CUSTODISCI, RICORDA, RICHIAMA la Parola nelle diverse ore del giorno.
Ascoltare è OBBEDIRE: impegnati dunque a REALIZZARE la Parola di Dio.
(Enzo Bianchi)
Così cercheremo di vivere nell’esperienza della Lectio Divina mensile,
nell’appuntamento amoroso con Lei …
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ï LUI … GESÙ CRISTO … L’EUCARESTIA ï ï ï
L’Eucarestia ha la serietà di un patto di sangue
e la bellezza di un rapporto d’amore.
(mons. Renato Corti)
L’Eucarestia non è qualcosa. È Qualcuno: è Gesù Cristo Crocefisso e Risorto, vivo oggi
in mezzo a noi. L’Eucarestia è un ‘Tu’ che ti parla e che ti vuole incontrare.
Sembrerebbe una fiaba e invece è la verità. Dio si è
fatto pane nel Cristo. Dio viene a me nascosto in un pezzo di pane. La creatività di Dio ha trovato
ancora un modo per concretizzare la sua Presenza tra di noi. Tu puoi tenere nella mano Dio, come un
pezzo di pane: è la presenza più ravvicinata e personalizzata che si possa immaginare. (Carlo
Carretto)
Lui è lì, in quel pezzo di pane e mi aspetta, mi cerca, mi illumina, mi guarda con
occhi d’amore, di stupore, di perdono, di tenerezza, di gioia. E cerca il mio sguardo.
E’ da questo «incontro di sguardi» che nasce, si costruisce, cresce ogni giorno il cristiano.
Quando un cristiano vive l’Eucarestia, quando guarda a Gesù Eucaristia, dovrebbe provare un
profondo stupore per la persona di Gesù, per la sua vita, per la sua vicenda.
Si è cristiani, si resta cristiani, per questo: perché siamo stati affascinati, siamo stati sedotti
da Gesù, dalla sua vicenda, dalla sua Pasqua, dalla sua presenza nell’Eucarestia.
C’è una Pasqua annuale, una Pasqua settimanale, una Pasqua quotidiana.
La Chiesa non ha altro da celebrare, in fondo, che questo, perché lì è il tutto.
(Pelagio Visentin)
Per questo La Messa va custodita "gelosamente", perché lì c’è tutto. In
realtà è la Messa, è Lui che custodisce e sostiene noi e la nostra fede:
"Come sono riusciti gli ebrei a preservare il sabato, lungo i
secoli?"
chiesero a un rabbino. La sua risposta fu:
"Non sono gli ebrei che hanno preservato il sabato. Il sabato ha preservato gli
ebrei".
Siccome per molti è davvero difficile trovare il tempo per una Messa feriale, visti
gli orari delle Messe, i ritmi di lavoro e studio, ecco allora la proposta di una Messa
"conteplativa" mensile, una Messa celebrata con calma, con alcuni tempi di silenzio,
all’interno di un clima celebrativo intenso e disteso.
Così ciascuno potrà scoprire ancora di più e meglio il dono, il mistero, lo "scandalo",
la bellezza, la tremenda bellezza, la gioia, il turbamento, la forza, la consolazione, la gratuità,
la necessità dell’Eucarestia. Un’Eucarestia che rimane ancora incompiuta quando ciò che si celebra,
si proclama, si ascolta, si canta, non si fa vita.
Inginocchiato in un angolo della taverna di Emmaus,
guardo al mistero che si compie nelle mani del pellegrino.
E’ piccola l’ostia ... e basta per un Dio ... Anche una briciola gli basta! Anche la briciola vale
tutto, tutto l’amore. Onnipotenza dell’amore!
La piccola ostia, la briciola che è tutto il Signore, a questo povero uomo mercante di felicità,
insegna che la felicità è qualcuno: tu, mio Signore.
E la briciola diventa un mondo. C’è qualcosa di eucaristico in ogni creatura, e chi scorge, con la
fede, la presenza del pane, finisce per scoprire che tutto è mistero, e che ciò che tocco e capisco
non è che l’attimo, l’apparenza o il velo di una realtà che mi sorpassa infinitamente.
Quando esco dalla mia chiesa, come i due che escono dalla taverna, il mistero che ho visto e
adorato nell’ostia rifulge ovunque ... e ogni creatura prende le proporzioni della briciola di
pane, davanti alla quale mi sono inginocchiato, adorando. (don Primo
Mazzolari)
Sedersi a Emmaus e ripartire da Emmaus è quello che cercheremo di vivere
nell’esperienza della Messa contemplativa mensile, nell’appuntamento amoroso con Lui …
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All’inizio di ogni mese Lui ti aspetta … Lei ti aspetta … alle ore 21.

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