INTRODUZIONE
Così introducevo il Quaresimale 1995 della Parrocchia Santa
Maria del Suffragio in Milano:
Il dolore non si può capire. Il dolore non si può
comprendere. Il dolore ci butta tra l'assurdo e il mistero.
Mi ha colpito una riflessione di un poeta russo,
Majakovskij: "E' risaputo che tra me e Dio ci sono moltissimi
dissensi. Tu sei il mio rivale, sei il mio insuperabile nemico. Eppure
ho paura di continuare a combattere con te, perchè combattendoti con
questa forza temo, alla fine, di abbracciarti."
Noi chiediamo a questo Quaresimale che ci aiuti ad
abbracciare Dio anche nel dolore.
E così ho scritto, citando Carlo Carretto, sull'invito a
questo Quaresimale:
Quando si soffre nella carne e nello spirito, il
pianto è la naturale risposta. E di pianto ce n'è tanto, ma tanto! Se
lo calcolassimo prenderebbe lo spazio di un mare, di un grande mare.
Quando gli occhi per un istante si asciugano, ci mettiamo a pensare:
perchè? perchè, Signore, tanto pianto? La risposta non viene così
facilmente. Poi riprendiamo a piangere e i pensieri si ingarbugliano,
inciampano come uccelli feriti. Poi torniamo a chiederci: perchè?
Perchè? I segni come le parole non bastano a calmarmi e a dare una
risposta adeguata. Permane il mistero. Ci deve essere dell'altro. Il
segreto è ancora nascosto. Ma dove cercare? Il vero segreto nascosto
nei secoli è il Dio Crocefisso ...
(da "Perchè Signore?")
Il Quaresimale ci ha invitato a guardare, a leggere la croce,
la nostra croce, sognando il mattino di Pasqua ...
E' il "sogno" che rifaccio ogni volta quando,
attraversando il presbiterio della mia chiesa e guardando ai due grandi
affreschi del maestro Aldo Carpi - la Crocefissione e la Resurrezione di Gesù -
penso che la nostra vita sia racchiusa proprio tutta qui, in questa Croce e in
questa Resurrezione. La nostra speranza è tutta qui ...
Il mistero del dolore è così grande, così intimo e
delicato, che quasi ci toglie la parola.
Per questo guardo alla Croce e prego perchè ogni uomo che
soffre sappia di "avere un segreto in comune con Dio", sappia che il
silenzio di Dio non vuole dire la sua assenza, sappia che Dio è con lui nel suo
dolore, lo sta "portando in braccio" e per questo riesca a dire con
Ungaretti: "D'un pianto solo mio non piango più".
Prego perchè, nonostante tutto, nonostante le lacrime, i
dubbi, la rabbia -Giobbe insegna... - ciascuno possa dire "mi fido, mi
affido". Come ha fatto il pastore protestante Dietrich Bonhöffer che, nel
campo di concentramento dove era rinchiuso, poco tempo prima di essere impiccato
pregava così:
C'è buio in me, in Te invece c'è luce;
sono solo, ma Tu non mi abbandoni;
non ho coraggio, ma Tu mi sei d'aiuto;
sono inquieto, ma in Te c'è pace;
c'è amarezza in me, in Te pazienza;
non capisco la Tua via, ma Tu sai qual è la mia
strada.
E prego perchè ciascuno possa trovare consolazione e
speranza nella Parola di Dio, in quella promessa espressa nel libro
dell'Apocalisse (21,3-5):
Ecco la dimora di Dio con gli uomini!
Egli dimorerà tra di loro
ed essi saranno suo popolo
ed egli sarà il "Dio-con-loro".
E tergerà ogni lacrima dai loro occhi;
non ci sarà più la morte,
nè lutto, nè lamento, nè affanno
perchè le cose di prima sono passate"
E Colui che sedeva sul trono disse:
"Ecco, io faccio nuove tutte le cose".
Ecco allora le quattro tappe del nostro cammino quaresimale
che abbiamo raccolto in queste pagine:
Don Roberto Vignolo ci parlerà di Giobbe, o meglio
partirà da Giobbe e si farà, ci farà le stesse domande di Giobbe: perchè
tanto dolore? Dio dove sei? Perchè taci?
Don Mario Antonelli con la sua riflessione su
"Resistenza e resa" ci inviterà a guardare a Gesù per imparare da
Lui che ha resistito al dolore, che non si è arreso al dolore ma solo a Dio
Padre.
Don Franco Brambilla mediterà su "La Parola della
Croce" e ci introdurrà al mistero del volto di Dio e alla verità profonda
della libertà umana, rivelati nella croce di Gesù.
Don Alessandro Pronzato rifletterà su "Il mattino
di Pasqua", splendido dono dell'inesauribile fantasia di Dio da accogliere
stupiti e grati perchè l'uomo da solo sarebbe rimasto al gelido silenzio del
sabato santo.
Un grande grazie a ciascuno di loro.
Il mio sogno è che la lettura di queste pagine ci aiutino,
almeno un po', a capire che "La Croce di Gesù è il nome che si deve
dare al dolore dell'uomo" e ci facciano capaci di credere e di vivere
con Dio così:
"Sii con Dio come un uccello che sente tremare il ramo e
continua a cantare sapendo di avere le ali".
In questo sta il sognare e il credere nel mattino di Pasqua.
don Mirko Bellora
parroco di S. Maria del Suffragio
in Milano

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