UN PRETE “ESCLAMATIVO”

LA 1^ S. MESSA DI DON MARCO FUMAGALLI

Carissimo don Marco, grazie del tuo diventare prete, grazie del tuo coraggio di non essere più tuo, ma di Gesù di Nazareth, del prossimo.

Così mi ha insegnato un mio grande amico e maestro, mons. Renato Corti:

Il diventare prete non ha a che fare con la generosità ma con la sequela. Chi diventa prete non si decide innanzitutto per i fratelli, ma per il Dio di Gesù Cristo. La motivazione fraterna non è la più profonda per diventare prete, ma la fede in Gesù Cristo è il fattore decisivo. Sarà Gesù Cristo poi a mandarti ai fratelli.

Sì, innanzitutto è per Lui, solo per Lui che ti fai prete. È per questo, innanzitutto per questo, che si diventa preti: per Lui, solo per Lui ... Con l'intrattenibile desiderio di raccontare a ciascuno il Suo volto, il Suo cuore.

Lo ripete continuamente il nostro papa Francesco: il cuore della fede è Gesù Cristo, è Lui il centro di tutto.

Il motto che la tua classe 2013 ha scelto è:  “Annuncerò il Tuo nome ai fratelli” (salmo 22,23). È per questo che ti auguro innanzitutto così: lascia che Dio Padre si racconti in te, chi ti incontra incontri la Sua misericordia, la Sua forza, la Sua consolazione, la Sua tenerezza. Tenerezza! Quanto ama questo atteggiamento del cuore il nostro nuovo papa! Quante volte ha pronunciato questa parola! È la tenerezza a essere la vera forza, la vera strada che riesce a farci comunicare gli uni con gli altri e a farci capaci di annunciare il Dio di Gesù Cristo.

Ti auguro, don Marco, di essere l'uomo dello stupore, un prete "esclamativo", stupito delle meraviglie di Dio Padre, capace di comunicare che sei diventato prete per amore, solo per amore, e che resti prete solo per amore.

Il tuo celibato non dia mai l'idea di una assenza, ma sempre l'idea di una presenza: quella di Dio e degli altri.

E ... a proposito di altri, sappi che un prete - come dice Jacques Loew - "si è stabilito in una vita senza difese contro il prossimo" … se dici di sì a Dio, sei sempre tu, ma non sei più tuo: sei di un Altro e degli altri.

Sappi “gustare” la bellissima compagnia degli uomini, che la tua sia una vita dalle mani «forate», larghe e generose nel farsi dono, nello spendersi per la  comunità che incontrerai.

Per poter vivere così c’è solo una strada: amare la solitudine, il silenzio, la preghiera, stare a lungo in ginocchio e in intimità con il Signore Gesù, davanti alla Croce e all’Eucarestia, lasciarsi amare da Lui …

Nel romanzo "Nei panni di Pietro" di Morris West, il protagonista papa Kiril ha questa splendida battuta:

Trovatemi degli uomini!
Trovatemi degli uomini buoni
che comprendano che cosa significhi
amare Dio e amare i suoi figli.
Trovatemi degli uomini
con il fuoco nel cuore e ai piedi le ali:
mandatemeli e io li manderò in giro
a portare amore ai senza-amore
e speranza a coloro che siedono nelle tenebre.

Don Marco, ti auguro dal cuore di essere un prete così, con il fuoco nel cuore e ai piedi le ali. Nei tuoi occhi e nella gioia della tua scelta leggo il profondo desiderio di essere davvero così”! Io pregherò per te, tutti noi pregheremo per te.

E intanto dico grazie alla tua mamma Antonia e al tuo papà Sergio: tanto di loro è impresso nel tuo cuore, nelle tue scelte.

il parroco, don Mirko Bellora