RICOMINCIARE CON PIEDI DI CERVA
MI SIETE VENUTI INCONTRO
E’ vero, ho camminato molto. Ma l’esperienza
più vera è che voi mi siete venuti incontro: questo
è ciò che mi è capitato nel benedire le
famiglie per Natale. Forse perché nell’avvicinarmi a
voi è come se mi fossi “tolto i calzari”. Come
era stato chiesto a Mosè di fronte al roveto ardente,
luogo sacro (Esodo 3,5). Sono entrato da voi come in un luogo
sacro. Non ho dimenticato che Dio era già lì con
voi, da voi, ancora prima del mio arrivo.
E voi mi siete venuti incontro. Ha vinto l’accoglienza
sull’indifferenza, l’ospitalità
sull’ostilità, la fiducia sulla chiusura, il
rispetto sul sospetto, la cordialità sul distacco,
l’incanto sul disincanto.
Ho cercato di seminare speranza, ho ascoltato, ho riso, ho
taciuto, ho stretto mani e spalle, a volte ho cercato di
nascondere qualche lacrima.
Ha vinto l’incontro.
MI E’ VENUTO INCONTRO
Sembra che sia tu a muovere il primo passo, invece è Lui a
correrti incontro: ha fatto così il nostro Dio che si
è rivelato a Natale in un Bambino.
Mi sono lasciato guardare a lungo da Lui.
Mi sono lasciato “rubare” il cuore da Lui, dalla sua
fragilità, dalla sua umanità, dal suo velarsi e
nascondersi in un bambino per lasciarci libertà.
Ho cercato di accogliere, di fare mio quel canto che viene dal
cielo a Natale: “Non temete! Ecco vi annunzio una grande
gioia: vi è nato un Salvatore!”. Non temete, non
lasciatevi cadere le braccia ...
*****
In questi incontri, con voi, con Lui, ho sentito dentro di me,
potenti, alcuni inviti. Per me e per voi.
Per il nuovo anno, splendido dono che si apre davanti a noi.
RICOMINCIARE
Natale racconta di una nascita, di una speranza, della
possibilità di ricominciare, sempre, di credere a un
possibile nuovo inizio. Come capita anche di fronte al nuovo
anno.
Già qualche anno fa, ero da poco in questa parrocchia,
avevo scritto questo testo sull’informatore parrocchiale.
E’ troppo bello e forte per non riproporvelo.
Ricomincia,
anche se senti la stanchezza,
anche se il successo ti abbandona,
anche se un errore ti fa male,
anche se un tradimento ti ferisce,
anche se un’illusione si spegne,
anche se il dolore brucia gli occhi,
anche se i tuoi sforzi vengono ignorati,
anche se l’ingratitudine è la tua ricompensa,
anche se l’incomprensione ti mozza il sorriso,
anche se tutto rimane nell’indifferenza,
ricomincia.
(Le donne di Plaza de Majo, madri e nonne dei giovani
desaparecidos argentini)
Ricominciare perché quando accettiamo l’idea che non
vi sia più nulla da cambiare, moriamo.
Buon anno, nel saper ricominciare!
DONARE
C’è un simpatico verso del poeta e narratore Gianni
Rodari:
Chiedo scusa alla favola antica
se non mi piace l’avara formica.
Io sto dalla parte della cicala
che il più bel canto non vende, regala.
Abbiamo in noi infinite possibilità di dono, di bene.
Abbiamo scritto nel nostro io più profondo queste
meravigliose note.
C’è una luce dentro di noi che brilla ancora
più intensamente quando amiamo. Abbiamo un meraviglioso
canto da cantare.
Un canto che abbiamo imparato dal nostro Dio, da Lui che ha
scelto il mondo, l’uomo come casa propria. E’
l’uomo lo spazio privilegiato per incontrare Dio.
Ciò che ci è chiesto è consolare, sostenere,
condividere, donare ... arrivare dove arriva la fantasia della
carità, la creatività dell’amore.
Imparando da Gesù di Nazareth.
E come ci insegna questa squisita storiella:
Alla scuola materna, un bambino portava sempre due fazzoletti. La
maestra una volta gli chiese perché. Lui le rispose:
“Uno è per soffiarmi il naso; l’altro è
per asciugare gli occhi di quelli che piangono”.
... Tu li porti due fazzoletti ?
Scopriremo che esser felici è far felici, è tessere
la felicità degli altri.
Buon anno, nel saper donare con gioia.
CON PIEDI DI CERVA
Il Signore Dio è la mia forza.
Egli rende i miei piedi
come quelli delle cerve
e sulle alture mi fa camminare.
(Abacuc 3,19)
Insospettabile forza e leggerezza: è il regalo di Dio in
questo nuovo anno che comincia, se ci lasceremo amare da Lui.
Don Mirko - 1° gennaio 2003
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