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LA RICETTA SEGRETA

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Karla Gerard  giugno 2023
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LA RICETTA SEGRETA

Martedì 9 maggio, nel seminario di Venegono, nella Festa dei Fiori, la tradizionale giornata dedicata ai diaconi prossimi all’ordinazione sacerdotale e a chi festeggia significativi anniversari di ministero, il nostro arcivescovo Mario Delpini ha pronunciato queste parole:

«Alcuni ritengono che sia impossibile essere preti ed essere contenti: condannati alla solitudine, gravati di impegni che non lasciano respiro, circondati da un clima di indifferenza se non proprio di sistematico sospetto e disprezzo, come potreste essere contenti?
Vorrei chiedervi: quale è il segreto della vostra gioia? Avete forse qualche ricetta segreta?
Non mi immagino che la ragione della vostra gioia sia il risultato del vostro lavoro: l’ossessione per le statistiche contagia un po’ tutti …
Il vostro essere contenti di essere preti non può essere il fatto che avete realizzato il vostro desiderio. Infatti molti di voi sono diventati preti con una immagine di prete che ha la sua parrocchia, che trova un popolo che lo aspetta e lo ascolta, che gestisce il suo ruolo esprimendo la sua originalità e vivendo con gli altri preti di quel buon vicinato che non disturba troppo e adesso vivete un ministero che impone il confronto con gli altri preti, che si deve inventare un modo di farsi carico di diverse comunità costruendo forme di pastorale di insieme che trovano resistenze e comportano fatiche un po’ esasperanti. Eppure, siete contenti.
Ecco, vorrei chiedervi di rivelare il vostro segreto e di condividerlo con gli altri preti. Potreste essere più convincenti di me nel vivere le raccomandazioni di Paolo: Rallegratevi con quelli che sono nella gioia; piangete con quelli che sono nel pianto. Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non nutrite desideri di grandezza … cercate di compier il bene davanti a tutti gli uomini. Se possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti.»

Potremmo chiedere questa ricetta segreta anche a don Silvio Villa, don Vittorino Zoia, don Roberto Valeri, don Eugenio Calabresi e don Davide Ciarla che rispettivamente festeggiano il loro 70°, 50°, 30°,15° e 1° anniversario di Ordinazione Sacerdotale.
La comunità pastorale è in festa con loro … è così bello festeggiare anniversari d’amore!

Un amore che è innanzitutto la coscienza di essere amati, di appartenere a Qualcuno che ti “occupa” il cuore e i giorni, che ti dà una carica speciale, anche nei giorni in cui la malinconia può giungere. Lasciarsi amare da Lui è il vero segreto. Insieme a un altro.

Sono straconvinto da sempre, come diceva card. Renato Corti, che “La bellezza segreta del nostro ministero sta nella relazione con coloro ai quali siamo inviati. Non sta in cose da fare, ma in un rapporto da coltivare con ricchezza di umanità e, nel contempo, rimanendo sprofondati in un’esperienza del mistero”.

L’amore è quando scopri che il tuo baricentro è fuori di te. È quello che ci insegna l’Eucarestia che ogni giorno ogni prete celebra. E con l’Eucarestia nelle mani si impara ad avere occhi e cuore da amante. Occhi e cuore di tenerezza e misericordia.

Il mio grazie, il mio augurio e il mio abbraccio a

Don Silvio: quando lo incontro alla Casa-famiglia S. Giuseppe intravedo sempre nei suoi occhi una giovinezza vincente sul peso degli anni. Il suo cuore è sempre legato all’amore per la liturgia, allo zelo apostolico, alla città di Vimercate. Lui che è sempre stato un autista indomabile, adesso si lascia guidare nei suoi passi, ma i passi del cuore lo tengono sempre saldo in questa mirabile fedeltà a Dio e alla Chiesa che continua da 70 anni.

Don Vittorino: quando è arrivato nella nostra comunità pastorale aveva detto di volersi rimettere nuovamente in gioco come persona nella propria umanità di uomo e credente perché la pensione per i preti non esiste … Ha mantenuto la sua promessa! Nei suoi occhi brillanti stanno scritte la sua fede e la sua passione, la sua apertura a nuovi incontri, la sua dedizione nel prendersi cura non solo di quel “pezzo” di comunità pastorale che sta a Ruginello, ma dell’intera comunità.

Don Roberto: come dico da sempre, lui è il vero “rettore” del nostro amatissimo santuario, sempre “connesso”, ma soprattutto è un teologo raffinato come un vero cioccolato svizzero che ci richiama sempre la bellezza e lo stupore di essere figli di Dio Padre. È un interessante e affidabile interlocutore a cui non manca un sano pizzico di ironia e di umorismo … con lui ho camminato bene, giorno per giorno, fin dal mio inizio in questa comunità pastorale, nonostante la sua fede milanista …

Don Eugenio: è arrivato a Vimercate, in quel di Oreno, e ha subito ammesso di avere un punto debole: innamorarsi dello sguardo, degli occhi delle persone che si incontrano perché lì c’è tutto! Ha i capelli rossi come la sua passione nel suo essere prete gioioso e costruttore di relazioni, perché è possibile e insieme splendido amare Dio con cuore di carne e amare la carne con cuore di Dio.

Don Davide: un anno da prete qui in mezzo a bambini, ragazzi e giovani, in una grande comunità pastorale … un inizio di fuoco! E per questo bellissimo, anche se complesso e faticoso. Che la bellezza, lo stupore, la delicatezza, la premura, i sogni e i desideri degli inizi lo accompagnino ogni giorno. La Buona Notizia che è la vita di Gesù diventi grazie a lui una meraviglia per la vita dei giovani.

A tutti voi dico grazie perché avete fatto della vostra vita un dono, perché avete fatto vincere nelle vostre scelte il servizio e il gratuito certi che, come diceva il Santo Curato d’Ars:

La gioia è di coloro che donano
e più ancora di coloro che si donano.

Siate sempre, come ci chiede instancabilmente papa Francesco, missionari della misericordia e della tenerezza di Dio. Siate preti delle nozze di Cana, con a cuore la gioia di tutti. Siate preti con il profumo di Betania addosso, segni dell’eccedenza che non fa calcoli nell’amore.
E siate preti contenti … con quella ricetta segreta!

don Mirko Bellora

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