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NUOVI SGUARDI

occhidelgufo (137K)

... ciò che salva è lo sguardo ...


marzo 2015
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NUOVI SGUARDI

 

Le cose visibili possono essere invisibili. Se qualcuno va a cavallo in un bosco, prima lo si vede, poi no, ma si sa che c'è. Nella Firma in bianco (che fà da sfondo alla locandina del nostro Quaresimale), la cavallerizza nasconde gli alberi e gli alberi la nascondono a loro volta. Tuttavia il nostro pensiero comprende tutti e due, il visibile e l'invisibile. E io utilizzo la pittura per rendere visibile il pensiero.
… Divenni allora poco certo della profondità delle campagne, fui assai poco convinto della lontananza dell'azzurro chiaro dell'orizzonte, tutti gli elementi che l'esperienza immediata situava semplicemente all'altezza dei miei occhi. Ero nel medesimo stato di innocenza del bambino che crede di poter afferrare dalla sua culla l'uccello che vola in cielo". (René Magritte, pittore belga, 1898-1967)

La “Firma in bianco” è il quadro che ho scelto per illustrare l’invito al quaresimale di quest’anno dal titolo “Nuovi sguardi” perchè mette decisamente sottosopra la nostra solita visione della realtà, sollecita uno sguardo più libero che sa interrogare la realtà e svelare l’oltre, il nascosto, che sa fuggire a gambe levate dai luoghi comuni. L'attenzione però deve essere ben vigile e desta! Perchè l'arte non riproduce semplicemente ciò che è visibile, ma ci regala la splendida possibilità di rendere visibile ciò che non sempre lo è.
Avere altri occhi, avere un altro sguardo è la consegna del prossimo quaresimale!
Sono sempre più convinto ogni giorno che passa, ogni persona che incontro e ascolto, ogni problema che affronto, di ciò che affermava Simone Weil: “Una delle verità fondamentali del cri­stianesimo, verità troppo spesso misconosciuta, è questa: ciò che salva è lo sguardo”. Ne hanno fatto mirabile e indimenticabile esperienza tutti coloro che hanno incontrato Gesù di Nazareth: i vangeli ce lo narrano con straordinaria potenza e insieme con semplicità, destando da sempre commozione e desiderio di sguardi che arrivano dritti al cuore, che sanno svelare e risvegliare la bellezza nascosta in ciascuno, sguardi liberi da pregiudizi, prevenzioni, sospetti, diffidenze, che ricreano e risvegliano.

Nella vita quotidiana ci sfioriamo con gli sguardi. Ci fissiamo per prepotenza, manteniamo lo sguardo per cortesia o ci perdiamo negli occhi dell’altro per amore. Lo sguardo è una meraviglia misteriosa. Quando guardi chi ti guarda, ti rendi conto che non dovresti trattare l’altro come un oggetto. L’altro è una presenza, è un «tu». Lo sguardo, però, può essere indiscreto, un giudizio ancor più spietato delle parole. Ciò che vale per le persone si applica anche alla nostra percezione dello sguardo di Dio. Jean-Paul Sartre, un filosofo esistenzialista ateo, racconta che, una volta, nella sua infanzia, mentre stava giocando con i fiammiferi ha bruciato un piccolo tappeto. In quell’istante, mentre cercava di nascondere le tracce del delitto, ha sentito «lo sguardo di Dio all’interno della sua testa e sulle sue mani». Era «orribilmente visibile» agli occhi di quel Dio. Sartre si è infuriato contro tale «indiscrezione» e ha bestemmiato e da allora, racconta: «Dio non m’ha più guardato». Non c’è da meravigliarsi se quell’uomo è diventato ateo! Uno sguardo onnipresente di questa aggressività è insostenibile, è diabolico! Non è affatto questo lo sguardo di Dio nei vangeli.
Gesù guarda l’uomo e il suo sguardo creatore effonde in lui la bellezza originaria e originale di Dio. Lo sguardo di Gesù restaura l’immagine ferita di Dio.
Se il cuore è pronto, basta solo uno sguardo d’amore per risorgere.
Quando qualcuno ci avvolge con uno sguardo caldo, la nostra vita è visitata, siamo improvvisamente strappati dall’anonimato e dalla solitudine esistenziale. Gesù ascolta, accoglie e ama con i suoi occhi. Lo sguardo di Gesù trasmette, guarda dentro e ama; così nell’episodio del giovane ricco:
«Gesù lo guardò dentro e lo amò» (Mc 10,21).

(Z. Robert Cheaib, Un Dio umano. Primi passi nella fede cristiana)

Quale occasione migliore della Quaresima per ritrovare lo sguardo di Dio su di noi, sulla vita, sul mondo? Impareremo che niente è profano quaggiù per chi sa guardare …

E quale occasione migliore del nostro prossimo quaresimale che ci condurrà proprio sulla necessaria strada di nuovi sguardi su Dio, sulla Bibbia, sul matrimonio, sul prossimo? Grazie a relatori di alto profilo umano, spirituale e teologico: don Ugo Lorenzi, don Franco Manzi, don Aristide Fumagalli, don Cesare Pagazzi.
Auguro a ciascuno, con Alessandro Pronzato, che questa sia una Quaresima nella quale ogni mattina purificare il nostro sguardo …
È necessario, ogni mattina, purificare il nostro sguardo.
Si tratta, infatti, di:
‑ Svincolarlo
da ogni istinto di possesso.
‑ Disarmarlo
dai vari elementi di ostilità, aggressività, mali­gnità, durezza.
‑ Ringiovanirlo,
restituendogli la capacità di stupore e di me­raviglia che fa nuove le cose, e ridandogli il gusto della scoperta dell'altro. L'altro come «inatteso».
‑ Renderlo sensibile
all'altro. Ossia capace di vedere l'altro come io vorrei essere veduto, in quella situazione concreta.
Sì, soltanto se acquistiamo uno sguardo purificato, le pietre co­minceranno a cadere dalle nostre mani.

don Mirko Bellora

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