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LA FRETTA DELL’AMORE

Chagall Pendolo con ala blu 1949

Chagall Pendolo con ala blu (1949)


gennaio 2015
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LA FRETTA DELL’AMORE

Impara a amare ciò che desideri
Ma anche ciò che gli assomiglia
Sii esigente e sii paziente
È Natale ogni mattino che vivi
Scarta con cura il pacco dei giorni
Ringrazia, ricambia, sorridi.
(Stefano Benni, Di tutte le ricchezze)

Ogni nuovo giorno, come un nuovo Natale, ci è dato uno straordinario regalo da scartare con cura: il tempo.
Bel mistero il tempo: calendari e orologi tentano di misurarlo, ma un'unica ora ci può sembrare un’eternità, un'altra invece vola in un attimo ... Capiterà così anche nel nuovo anno, nelle ore più difficili e pesanti e nelle ore più felici e lievi.
Il tempo sfugge dalle nostre mani, nonostante i nostri tentativi di trattenerlo. Il quadro di Chagall (Il pendolo con l’ala blu, 1949) che ho scelto per la copertina ce lo racconta: una grande ala blu sembra far volar via il pendolo, il tempo. Ma a dare senso al tempo, a salvarlo, c’è una coppia di amanti dipinti proprio sul pendolo.

Qualcuno ha scritto: “La brutta notizia è che il tempo vola, la buona notizia è che il pilota sei tu!” Auguro allora a ciascuno di saper “pilotare” il proprio tempo nelle curve della vita con l’audacia della speranza e della tenerezza. Come papa Francesco, che sa sempre arrivare al cuore di tutti, ci ha detto con straordinaria semplicità: “Il Natale oggi ci parla della tenerezza e della speranza. Dio incontrandoci ci dice due cose: abbiate speranza e non abbiate paura della tenerezza. Quando i cristiani si dimenticano della speranza e della tenerezza, diventano una Chiesa fredda ... Ho paura quando i cristiani perdono la speranza e la capacità di abbracciare e accarezzare”.

E quando le ore difficili sopraggiungeranno, potremmo imparare da un padre-chef:

Una figlia si lamentava con suo padre circa la sua vita e di come le cose le risultavano tanto difficili. Non sapeva come fare per proseguire e credeva di darsi per vinta. Era stanca di lottare. Sembrava che quando risolveva un problema, ne apparisse un altro. Suo padre, uno chef di cucina, la portò al suo posto di lavoro. Riempì tre pentole con acqua e le pose sul fuoco. Quando l’acqua delle tre pentole stava bollendo, in una mise delle carote, in un’altra mise delle uova e nell'ultima mise alcuni grani di caffé. Lasciò bollire l’acqua senza dire parola. La figlia aspettò impazientemente, domandandosi cosa stesse facendo il padre. Dopo un po’ di minuti il padre spense il fuoco.
Tirò fuori le carote e le collocò in una scodella. Tirò fuori le uova e le collocò in un altro piatto. Colò il caffé e lo mise in un terzo recipiente.
Guardando sua figlia le disse: “Cara figlia mia, carote, uova o caffé?”.
La fece avvicinare e le chiese di toccare le carote: la figlia le toccò e notò che erano soffici; dopo le chiese di prendere un uovo e di romperlo, e mentre lo tirava fuori dal guscio, osservò l’uovo sodo. Poi chiese di provare il caffé: sorrise mentre godeva del suo ricco aroma.
La figlia allora domandò: “Cosa significa tutto questo, papà?”. Il padre le spiegò che i tre elementi avevano affrontato la stessa avversità, “l’acqua bollente”, ma avevano reagito in maniera differente. La carota arrivò all'acqua forte, dura, superba; ma bollendo con  l’acqua, era diventata debole e facile da disfare. L’uovo invece era arrivato all'acqua fragile con il suo guscio fine che proteggeva il suo interno molle, ma dopo essere stato nell’acqua bollente, il suo interno si era indurito. Invece, i grani di caffé, erano unici: dopo essere stati in acqua, bollendo, avevano cambiato l’acqua. “Quale sei tu figlia. quando l’avversità suona alla tua porta; come rispondi?”, le disse.
“Sei come una carota che sembra forte ma quando l’avversità ed il dolore ti toccano, diventi debole e perdi la tua forza?”
“Sei come un uovo che comincia con un cuore malleabile e buono di spirito, ma che dopo una avversità o per un inciampo durante il tragitto, diventa duro e rigido? Esternamente ti vedi uguale, ma sei amareggiata ed aspra, con uno spirito ed un cuore indurito?”
“O sei come un grano di caffé? Il caffé cambia l’acqua, l’elemento che gli causa dolore. Quando l’acqua arriva al punto di ebollizione il caffé raggiunge il suo migliore sapore.”
“Se sei come il grano di caffé, quando le cose si mettono peggio, tu sai reagire in forma positiva, senza lasciarti vincere, e fai sì che le cose che ti succedono migliorino, fai in modo che esista sempre una luce che illumina la tua strada davanti all'avversità e quella della gente che ti circonda. Per questo motivo non mancare mai di diffondere con la tua forza e positività il “dolce aroma del caffé”.

Un ultimo augurio: affrettiamoci ad amare! Perché chi non ha ancora cominciato ad amare non è ancora nato. Perché l’amore ha fretta di farci felici.

Il cristiano non crede a una vita futura, questo è l’oppio dei popoli;
 il cristiano crede a una vita eterna.
Se è eterna è già incominciata. Allora comincia adesso la vostra felicità.
(Louis Evély)

don Mirko Bellora

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