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TORNINO I VOLTI

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Rupnik - Cristo e Adamo

febbraio 2013
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Ci è stato proposto dal nostro papa Benedetto XVI un anno interamente dedicato alla riflessione sulla fede, anche se tutti sappiamo che non basta tutta una vita per imparare a credere, a fidarsi, a lasciarsi amare dal nostro Dio. Lo diceva già una grande mistica, S. Teresa d’Avila: “Se riusciamo a credere un minuto al giorno è già molto”.

Gli stessi discepoli di Gesù, loro che hanno vissuto gomito a gomito con Lui per un bel po’ di tempo, ci fanno intuire molto bene la bellezza e la “pazzia” della fede:

 

Pietro, non sei stato un buon capo ciurma quando il capitano dormiva nella tempesta. Neppure un buon nuotatore, quella notte che ti gettasti nella barca. Ma per questo limite noi ti amiamo: perché troviamo che combacia col nostro; e la tua goffaggine e la tua intemperanza sono le nostre. La tua fame di vita, di miracoli, il tuo gesticolare, la tua paura di morire, il tuo coraggio di tradire li abbiamo dentro identici; e tuttavia da te abbiamo ereditato quel singhiozzare sincero al canto del gallo, l’impazienza con cui corresti al sepolcro, sull’alba, per vederlo tra i primi. Come la nostra, la tua storia è tutta qui, giocata su questo rosso e nero della fede e del dubbio, su questo accendersi e spegnersi del faro nella notte. (L. Santucci, Volete andarvene anche voi?, Mondadori)

 

Noi ci siamo messi in cammino, sapendo che la strada è lunga, intima, personale e pubblica, esaltante e scarnificante. Un aiuto formidabile nel cammino è il prossimo Quaresimale dal titolo “Tornino i volti”. Cominciamo dai volti … un cammino che promette molto e che insieme chiede molto. Saremo chiamati a interrogarci sul volto di Dio, sul volto dell’uomo, sul nostro volto, sul volto del prossimo, sul volto della Chiesa. Cercheremo di scoprire la fede come rapporto, come relazione, come cammino, testimonianza, servizio.

 

IL CONCILIO VATICANO II

 

Sapete quanto amo il Concilio e quanto abbia segnato il mio stile di essere cristiano e di essere prete … credo che lì sia scritto un nuovo modo di guardare a Dio, agli uomini, alla Chiesa, credo che lì sia scritto una nuova modalità di vivere la fede. In questo Quaresimale ci avvicineremo anche ad alcuni documenti fra i più importanti del Concilio alla scoperta di questa nuova modalità, di questo nuovo stile. Lo stile dei volti. Lo dice chiaramente  il teologo Gilles Routhier nel suo libro “Un Concilio per il XXI secolo”: 

 

Lo “stile Vaticano II” non inganna. Anche un lettore inesperto non può confondere un testo del Vaticano II con un testo di un altro Concilio dell’epoca moderna. Come diceva Paolo VI, se nel Vaticano II la Chiesa ha offerto al mondo il proprio aiuto e i suoi mezzi di salvezza, l’ha fatto “e questa è una nuova caratteristica del Concilio … in un modo che in parte contrasta con l’atteggiamento che contrassegnò certe pagine della sua storia”, adottando “di preferenza il linguaggio dell’amicizia, dell’invito al dialogo”. I sedici documenti del Vaticano II rappresentano un nuovo modo di fare teologia e di proporre l’insegnamento cattolico.. Ecco lo stile del Vaticano II: una parola amichevole, indirizzata all’umanità, la proposta di un insegnamento offerto come servizio all’umanità, una voce familiare e amica che vuol farsi ascoltare da tutti, disposta al dialogo.

 

Sento davvero mie le parole di papa Giovanni Paolo I:

 

Il Concilio fu per me una grande rivelazione, come lo fu per la Chiesa. La Chiesa prese coscienza, al lume dello Spirito Santo, che doveva rinnovarsi, farsi più a misura di Dio e dell’uomo, più pura e più santa, più madre profetica e illuminata, doveva aprirsi al mondo, riconoscere la libertà di coscienza e di religione a tutti gli uomini, riconoscersi umile peccatrice nei suoi uomini e insieme Sacramento e Corpo di Cristo, popolo di Dio in comunione con tutti.

 

Ecco allora il percorso del nostro Quaresimale.

 

COME STELLE IN TERRA

Il volto della fede nel mondo di oggi

ROBERTO REPOLE

 

Il titolo della serata è il titolo di un libro dell’eccellente teologo di Torino Roberto Repole nella cui introduzione troviamo scritto:

 

È nota la parola che Paolo rivolge ai cristiani di Filippi quando li invita a risplendere “come astri nel mondo, tenendo salda la parola di vita” (Fil 2,15). I cristiani sono, dunque, invitati, ad essere delle stelle sulla terra. Non è in cielo, come le stelle, che essi devono porre la loro dimora. Essi sono in terra; e dunque questa terra debbono conoscerla, apprezzarla, viverla, amarla. Ma sulla terra, i cristiani sono chiamati ad abitare in un modo unico, singolare: come delle stelle, che illuminano, che indicano il cammino… Essi brillano sulla terra, a misura del loro tenere ferma o alta “la parola di vita”.

 

Abitare la terra e vivere con fede … e per questo portare un po’ di luce. Vivere la fede come la splendida possibilità di far rifiorire l’umano.

 

MANGIA IL VANGELO … IMPARA DA DIO CHI È DIO

La Parola il Volto e  i volti

LISA CREMASCHI

 

Il problema non è Dio, ma è in quale Dio credere.

Credere in un Dio sbagliato è il più grande disastro che possa capitare.

(David Maria Turoldo, Anche Dio è infelice, Piemme)

 

L’ottima biblista Lisa Cremaschi appartenente alla Comunità di Bose ci proporrà quale immagine di Dio e di uomo emergono dalle pagine bibliche, come la Bibbia ha scolpito la sua vita e come può scolpire la nostra.

 

UNA CASA DAI CENTO PORTONI

La comunità: volti rivolti

CESARE PAGAZZI

 

La Chiesa è una casa dai cento portoni

e non ci sono due persone che entrano esattamente dallo stesso angolo

(Chesterton)

 

In ascolto di Cesare Pagazzi, acuto teologo di Lodi, guarderemo allo stile di una comunità ecclesiale, sapendo che nel volto di ognuno è impresso il volto di Dio … in una comunità dovremmo sentirci a casa, vivere l’uno per l’altro, essere volto rivolto all’altro. Volti rivolti, come ci suggerisce mons. Tonino Bello.

 

CON IL MONDO SOTTO BRACCIO

Volto e stile della Chiesa nel mondo

FRANCESCO SCANZIANI

 

Amiamo il mondo e la storia.

Vogliamogli bene. Prendiamolo sotto braccio.

Usiamogli misericordia. Facciamogli compagnia.

Adoperiamoci perché la sua cronaca diventi storia di salvezza.

Coraggio! Riscoprite i volti!

Non abbiate paura che vi accusino di parzialità se partite dai più deboli.

(mons. Tonino Bello)

 

Francesco Scanziani, brillante e apprezzatissimo teologo della diocesi ambrosiana, ci racconterà quale volto e quale stile dovrebbe avere la Chiesa nel mondo di oggi, a partire da Concilio e da quello stile di cui parlava Michel de Certeau: per la Chiesa essere “missionaria” è dire ad altre generazioni, a culture diverse, a nuove ambizioni umane: “Tu mi manchi”, non come il proprietario terriero parla del campo del vicino, ma come l’amante.

 

IL MIRACOLO DELLA FEDE

 

Ho cominciato richiamando l’apostolo Pietro, in queste ultime righe mi affido al cammino di fede di un altro discepolo: Tommaso.

Signore Gesù, tu ci comunichi che il vero miracolo è ... credere!

Aiuta questo cammino, spesso contorto e tortuoso.

Fa' che possiamo camminare in compagnia di Tommaso,

il nostro ... Dìdimo, il nostro gemello, uno come noi.

Che non cade subito in ginocchio; che non si fida.

Che resiste, ha dei dubbi e delle esitazioni.

Che rimane ostinatamente ad un livello terrestre...

Un tipo pesante. Uno che ha bisogno, come noi,

della infinita pazienza tua.

Uno che tarda ad arrendersi.

Ma che proprio attraverso questo lungo e tormentato pellegrinaggio

guidato dalla fede,

non vuole neppure più guardare né toccare,

e trova le parole più semplici, per dire la cosa più grande:

«Mio Signore e mio Dio!»

 

E continuo a pregare per me e per tutti: Signore, aumenta la mia fede!

don Mirko Bellora

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