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DUE È DUEMILA VOLTE UNO
lettera ai fidanzati

Chagall-Gli sposi

maggio 2011 riga

ï ï ï Il miracolo dell’amoreï ï ï

Carissimi fidanzati, vi guardo ed è bellissimo! Siete bellissimi!
Per chi ama ed è amato, l’esistenza diventa bellissima. Essere innamorati è un sentimento meraviglioso, una specie di primavera del cuore. È trovarsi tra mille persone ed essere "inchiodati" a un'unica immagine …
Come un miracolo … voi siete dei miracolati!
L’ha detto in maniera paradossale ma folgorante Chesterton:

Non ci sono parole per esprimere l’abisso che corre
fra l’essere soli e l’avere un alleato.
Si può concedere ai matematici che quattro è due volte due;
ma due non è due volte uno: due è duemila volte uno.

Perché l’amore è stupore, batticuore, fremito, riconoscenza, gratitudine per la presenza dell’altro, colto e accolto come dono.
Perché l’amore è forza inaudita. Lo ridico spesso: chi è innamorato, ama ed è riamato, non incontra fiumi senza guado.
Perché l’amore è uno sguardo nuovo, positivo e fecondo, sulla vita e le sue sfide, sulle persone. Così l’ha cantato il poeta Paul Claudel.

Quando il cielo è spento dalle nuvole,
la superficie del lago è piatta e metallica;
quando brilla il sole
essa si trasforma in uno specchio mirabile
delle tinte del cielo e della terra.
Così è della vita dell'uomo quando s'accende d'amore:
il panorama è sempre lo stesso,
il lavoro sempre monotono o alienante,
le città anonime o fredde,
i giorni identici l'uno all'altro;
eppure l'amore tutto trasfigura ed allora si ama tutto
e tutto si vede con occhi diversi.


ï ï ï L’amore liquidoï ï ï

Eppure oggi serpeggia una "strategia del sospetto" sull’amore, sulla coppia, sul matrimonio.
Il sociologo Zygmunt Baumann sostiene nel suo libro "Amore liquido" che stiamo vivendo un passaggio epocale che lui interpreta attraverso la chiave di lettura del "solido-liquido". Afferma che la "modernità solida" è quella che ci sta alle spalle: un mondo solido, forte, ricco di certezze. La "modernità liquida" invece è la metafora del presente: ci si sente molto più incerti, insicuri, più liberi e insieme più fragili. Anche i legami sono più fragili, volatili. Si va verso un uomo senza legami.
Nella modernità liquida si vive l’ "amore liquido": i legami affettivi diventano fragili, mutevoli, sempre in discussione. Di più, un impegno duraturo è vissuto come trappola, dipendenza, oppressione, come portatore di malinconia e di ipocrisia.
Al riguardo ha scritto Guido Ceronetti:

La coppia fissa è una delle invenzioni più tetre, è una gabbia iniqua.

La "strategia del sospetto" mette in luce quelle difficoltà che a poco a poco eroderanno il matrimonio, la famiglia. Sembrano davvero tempi bui … Non è raro sentir parlare di disinteresse per il matrimonio, di spavento per la convivenza, di follia per la fedeltà. A volte il matrimonio viene descritto come anacronistico, ridicolo. Si propone la cosiddetta coppia "light", la coppia leggera perché si afferma che la monogamia non durerà in eterno, che sparirà anche come ideale …


ï ï ï Il sogno di Gesù di Nazarethï ï ï

Da inguaribile sognatore e seminatore di testarde speranze, umane e cristiane, ritenendo simpaticamente che il light è ottimo per le diete ma non per l’amore … continua ad affascinarmi il sogno di Gesù di Nazareth:

Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie
e i due saranno una carne sola.
Così che non sono più due, ma una carne sola.
Quello dunque che Dio ha congiunto, l’uomo non separi. (Mt 19,5-6)

Questo è l’ideale evangelico proposto ai cristiani: un amore eterno, un amore per sempre.
Per i cristiani il matrimonio cristiano cioè l’ "essere una cosa sola, una carne sola per sempre" è una buona notizia, è vangelo: è il sogno di Dio su ogni coppia.

Siamo nati per amare e per essere amati. Tutto di noi invoca tenerezze, emozioni, silenzi incantati, dolcezze indimenticabili, che possono scaturire solo da un amore eterno, unico, profondo, incancellabile. Il matrimonio non è solo un’esigenza del corpo. Stravolgere questa esperienza e privarla delle sue connotazioni specifiche rende orfano e infelice il mondo. Il grido, il bisogno di amore che si sprigiona dal nostro corpo, dagli occhi, dall’anima, dai gesti è fortissimo. La solitudine spaventa, disorienta, umilia. Nessun uomo è un’isola. L’avventura fugace, l’innamoramento stagionale, il flirt cameratesco, non solo non accontenta, ma acuisce la richiesta e lascia l’amaro fin dentro le viscere. Siamo portati agli amori intramontabili, sconfinati, totali, dentro i quali immergerci, sprofondare, identificarci, unificarci. (don Antonio Mazzi)

Lo scriveva già Vladimir Nabokov:

Si possono avere migliaia di amici, ma soltanto un’amata.
Gli harem sono un’altra cosa.

Sto parlando di danza, non di ginnastica!



ï ï ï L’amore è una danza, un’arte, un camminoï ï ï

Non ho più dimenticato una sequenza del film "Casomai" di Alessandro D’Alatri. Il film narra la storia di due che si conoscono, si piacciono, si innamorano, si sposano. L’inizio è davvero intrigante. Decidono di sposarsi in chiesa, più per far contenti i familiari che per fede, in una chiesetta speciale, in montagna. Dove però incontrano un prete speciale che, a bruciapelo domanda loro:

- Come ve lo immaginate il matrimonio?
Preso alla sprovvista lui risponde:
- Credo una cosa normale … due persone che si vogliono bene … che vogliono stare insieme … fare dei figli …
Ma il prete incalza:
- Queste sono cose concrete! Io vorrei da voi un’immagine, una fantasia, un sogno …
Allora ci prova lei a rispondere:
- Sai certe volte mi incanto a guardare la televisione quando ci sono le gare di pattinaggio artistico su ghiaccio: in genere sono coppie, e mi affascinano perché, nonostante siano su delle lamine così instabili, su un terreno scivoloso, mi danno sempre la sensazione di un’intesa perfetta …
- È una bellissima immagine, complimenti! Dice il prete.
Al momento del matrimonio la richiama:
- Mi è piaciuta molto questa immagine, questo equilibrio continuamente preca-rio, su una superficie insidiosa, dove solo la grande fiducia nell’altro e un allena-mento infaticabile possono garantire risultati concreti, giorno per giorno…

Il matrimonio non è un contratto, è una danza, è un’arte:

L’amore è un’arte così come la vita è un’arte: se vogliamo sapere come amare dobbiamo procedere allo stesso modo come se volessimo imparare qualsiasi altra arte, come la musica, la pittura, oppure la medicina o l’ingegneria. Ma, oltre a conoscere teoria e pratica, non deve esserci al mondo nient’altro di più importante. (Eric Fromm)

Ed è un viaggio, un cammino, un percorso, è come un corso d’acqua: in continuo movimento. È il viaggio più lungo che esista al mondo, è un viaggio che non finisce mai.
Non per nulla un detto ebraico afferma: "Il Messia arriverà quando due diventeranno uno"!
Il matrimonio è un viaggio meraviglioso ma molto esigente perché amare è uscire da sé, perché sposarsi non solo è "due che diventano uno" ma anche "uno che diventa due".
L’amore è nel contempo vicinanza (gioia, festa, intimità, armonia, fusione) e lontananza (sacrificio, sofferenza, distanza, incomprensione, delusione, silenzio).
Anche nell’amore, nel matrimonio l’altro resta e resterà sempre l’altro e cioè un mistero, anche dopo il rapporto più intimo.

Al risveglio tu mi dici ‘Buongiorno’ e io so quali sono stati i tuoi sogni, i tuoi primi pensieri… eppure tu sei un mistero.
Noi parliamo, la tua voce, il tuo pensiero, le tue parole, mi sono più familiari del mondo: ognuno di noi può terminare la frase cominciata dall’altra… eppure tu sei, noi siamo mistero. (Anne Philipe)

Se l’amore è danza, arte, cammino, abbiamo bisogno di capire chi siamo, cos’è l’amore, il corpo, la sessualità, il desiderio, la durata, il vero senso della libertà perché nessuno è così legato come chi ama, ma nessuno è così libero come chi ama …
Abbiamo bisogno di capire chi è l’altro con tutto il suo carico di mistero e di diversità … Abbiamo bisogno di costruire una nostra forte dimensione interiore fin dalla più giovane età. Abbiamo bisogno di scuole d’arte, di danza … per questo ogni parrocchia e comunità pastorale dà vita agli itinerari per fidanzati.
In questo cammino, in questa scuola, non si è soli:

Una giovane coppia di sposi chiese al Maestro:
Che cosa dobbiamo fare perché il nostro amore, il nostro matrimonio duri?
La risposta del Maestro fu: Lasciate che Dio riempia il vostro amore
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Carissimi fidanzati, vi auguro dal profondo del cuore, con il sogno di Dio nel cuore, di diventare splendidi artisti in amore perché l’amore è come una tastiera, ha solo sette note, ma gli artisti ne sanno trarre centomila melodie …


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