DIO NON È PIÙ SOLO DIO
L'UOMO NON È PIÙ SOLO UOMO

PASSI DI DANZA
Narra un detto africano:
"Se stai per entrare in un nuovo villaggio,
premurati di sapere con quale piede si inizia la danza"
… Per entrare in quella notte unica e
decisiva che è stata e continua a essere il Natale, quando
il nostro Dio si è fatto uomo nel bambino Gesù, per
coglierne la gioia e la vertigine, vi propongo alcuni "passi di
danza" …
STUPORE
Una leggenda dice che quando Gesù è
nato l’angelo ha avvertito i pastori di questo grande
avvenimento e che i pastori hanno incominciato ad incamminarsi
verso la grotta. Ciascuno però passava prima nella propria
capanna a prendere qualcosa da regalare al Bambino. C’era
chi portava, come vediamo nei nostri presepi, le castagne, chi la
polenta, chi l’acqua, chi la panna, chi tanti bei
vestitini, chi un agnello …
Un piccolo pastorello si era messo vicino alla mangiatoia di
Gesù, e ogni volta che vedeva un pastore che portava un
regalo bello, diceva: "Oh!"… Finché un pastore
grande e grosso gli disse: "Smettila di dire: Oh! Porta qualcosa
anche tu a Gesù!". La Madonna, che fino a quel momento era
sempre stata zitta, disse: "No, lasciatelo stare! Questo
pastorello porta a Gesù il più bel regalo: porta il
dono del suo stupore, della sua meraviglia".
Io vi auguro nei giorni del Natale - pensando, pregando Dio,
partecipando alla liturgia, guardando il presepio di casa vostra
o il bellissimo presepio della nostra chiesa - di essere commossi
da Dio.
Auguro a ciascuno di voi il dono di poter mettere accanto alla
parola "Dio" il punto esclamativo. Non il punto di domanda: Dio
c'è? Dio non c'è? ma piuttosto il punto esclamativo
dello stupore e della gratitudine.
Stupore e gratitudine per il nostro Dio che - come dice
Marguerite Yourcenar - "ha preso alloggio nella locanda del
tempo". Che non ha voluto camminare sopra i tetti della storia,
ma ha voluto camminarvi dentro.
Stupore e gratitudine per il nostro Dio che ha posto
nell’uomo il suo "nascondiglio" più caro, che
nell’uomo si vela e si rivela.
E come Charles Péguy scrisse una volta a proposito dello
scrittore Victor Hugo: "Egli non vedeva il mondo
con uno sguardo abituato[…] E’ lo stupore che conta.
Il vecchio Hugo vedeva il mondo come se fosse appena
nato", anch’io auguro a me e auguro a ciascuno di
voi di guardare al Natale, a questo Dio ad altezza di Bambino,
come se fosse appena nato: con occhi e cuore di stupore.
TENEREZZA
Per vincere le nostre durezze
tu, o Dio, un giorno
hai avuto il coraggio
di dare un volto
alla tua tenerezza
e di dare mani
alla tua giustizia.
Un giorno, Dio,
hai avuto il coraggio di osare.
Hai osato Gesù.
(mons. Tonino Bello)
Egli è venuto come un bambino
… Forse ci saremmo arresi più facilmente di fronte
alla potenza … Ma egli non vuole la nostra resa,vuole il
nostro amore. (Benedetto XVI)
Vi auguro di "arrendervi" alla forza della tenerezza del nostro
Dio, una tenerezza disarmante che ci regala un’immagine di
Dio così diversa dall’immagine di un Dio lontano,
chiuso nel suo cielo, indifferente agli uomini.
Una tenerezza che chiede altra tenerezza.
Perché a Natale Dio ci ha lasciato come sua immagine, non
un'immagine di carta, di stoffa o di pietra, ma un'immagine di
carne: l'uomo.
Perché a Natale Dio non è più solo Dio e
l’uomo non è più solo uomo.
Perché il mondo, ogni uomo, ha un infinito bisogno di
tenerezza, di mani che accompagnino, che sappiano accarezzare e
curare le ferite, di occhi con sguardo da amante che sappiano
vedere, di cuori che sappiano perdonare, consolare, ricostruire
...
SPERANZA
Non temete, ecco vi annunzio una
grande gioia … (Lc 2,10)
Non temere, non lasciarti cadere le braccia … si sentono
spesso queste parole nelle liturgie natalizie. Vi auguro di
lasciarle entrare dentro di voi.
Solo Gesù
è il signore della paura:
essa lo riconosce come suo padrone,
e solamente da Lui si allontana.
Per questo nella vostra paura
guardate a Lui, pensate a Lui,
ponetelo davanti agli occhi,
invocatelo,
credete che ora sia presso di voi
e vi venga in aiuto.
Allora la paura svanirà,
se ne andrà via e sarete liberi.
(D. Bonhoeffer)
Abbiamo tutti urgente bisogno di testarde speranze,
il mondo intero ha bisogno di speranza. Spesso viviamo ore amare
e dure ma, come vi ho scritto negli auguri portati per la
benedizione natalizia, desidero raccontarvi la gioia di credere
in un Dio che a Natale ci consegna una speranza più forte
del male, più forte della morte e che ci dice:
La fede che preferisco, dice Dio, è la
speranza.
La piccola speranza procede tra le sue due grandi sorelle, la
fede e la carità.
E il popolo crede volentieri che sono le due grandi a trascinare
la piccola per mano.
Ma è quella in mezzo a trascinare le sue grandi
sorelle.
Senza di lei, loro non sarebbero niente. E’ lei, la
piccola, che trascina tutto. (C. Péguy)
Sulla strada che porta da Betlemme al nostro quotidiano, è
dalla speranza che occorre farsi trascinare.
DONO
Ci racconta questa triste ma graffiante storia
ebraica:
Fu riferito ad un saggio rabbì che alcuni affermavano che
il Messia fosse già venuto. Egli non rispose ma
aprì la finestra e guardò il mondo, poi si
girò, scosse il capo e disse: "Se il Messia fosse venuto,
il mondo si presenterebbe diverso!".
Abbiamo ricevuto in dono un Dio-con-noi, una vita non meno che
eterna … tutto ci è stato dato in dono
perché sappiamo diventare dono.
Sono convinto che in ciascuno di noi ci sia una potenza di amore
tale che il mondo ne sarebbe trasformato!
Per questo vi auguro che questa potenza non vada perduta,
dimenticata, sciupata, congelata …
E anche se le nostre brocche sono screpolate, dobbiamo essere
portatori e donatori dell’acqua viva della gioia, della
speranza, della giustizia, del perdono.
Il coraggio della carità trascina nella mischia con il
respiro della speranza e l’umiltà dell’ amore.
E’ urgente farsi riempire dei progetti di Dio e percorrere
le vie di questo mondo,affinché i progetti diventino le
meraviglie di Dio. Oggi.
(mons. Antonio Riboldi)
NEL CAMMINO
Così ha scritto Oscar Wilde: Una volta almeno, nella sua vita, ogni uomo cammina al fianco
di Cristo. Da Natale, è certo, il nostro Dio
ci cammina sempre al fianco.
l'Informatore parrocchiale, dicembre 2006 
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